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No allo stress.
Sì alla spensieratezza
ELISA CAPPELLETTI E FABIO BALASSI
SWING THE WORLD

Non che ce ne sia bisogno con lei, visto che sa il fatto suo, ma siamo all’antica e quindi “ladies first”: Elisa Cappelletti, nata il 30 settembre 1996, vive a Losone. Ha studiato comunicazione visiva, adora le immagini e quello che riescono a catturare. Ama viaggiare e sgambettare in montagna. Le piace essere circondata da belle persone. Non potrebbe vivere senza musica: ascolta dalla musica pop alla dance da ballare, ma non disdegna sonorità con beat meno vivaci. Non sopporta la mancanza di rispetto e le bugie. La sua ambizione di vita è quella di diventare una donna realizzata. In questo momento si sente all’inizio della strada per raggiungere “quell’Elisa” e ne è felice. La natura fa parte del suo essere: appena può sta all’aperto, cammina nel verde, cerca funghi, dorme in tenda. Tra i suoi luoghi preferiti in montagna primeggiano la Cima della Trosa, il Pizzo Ruscada e il Monte Gambarogno. Il suo mantra nella vita è: “non porsi limiti!”

Fabio Balassi, nato a Lionza – un piccolo paese nelle Centovalli – il 27 agosto 1992. Ha studiato progettista meccanico e ama le immagini (dalle fotografie ai video, soprattutto quelli girati in alta quota con i suoi amati droni). Adora gli sport estremi, e qui si consiglia di allacciarsi la cintura di sicurezza: dal paracadutismo al parapendio passando dallo speedflying al canyoning e approdando allo snowboard d’inverno. Fa parte del Soccorso Alpino Svizzero e va da sé che, anche lui come Elisa, ami la montagna. La natura dona a Fabio libertà, spensieratezza e contatto con se stesso. Lo infastidiscono – e qui parte un’occhiata sorridente verso Elisa, il disordine e le bugie. Scatta la risata e parte la confessione di Elisa: “sì, lo ammetto, sono un’ordinata creativa”. Ad unire ancora di più Elisa e Fabio sono, oltre l’amore reciproco, le passioni che hanno in comune. A lui piace assai che lei lo segua nelle sue mirabolanti avventure sportive. Ad Elisa lui le trasmette sicurezza, spensieratezza e un sacco di risate. La sua frase motivazionale è: “goditi la vita, ora!”

Come è nato il vostro progetto dondolante “Swing the world” ?
Elisa: é stata una folgorazione, mentre io e Fabio parlavamo delle nostre infanzie. Fabio da piccolo aveva un’altalena in giardino che gli è rimasta nel cuore. Presi dall’entusiasmo ci siamo fiondati a Lionza e abbiamo iniziato ad armeggiare con un tronco e gli attrezzi dell’officina di suo papà. Lì è nato il primo prototipo di altalena “Swing the world”. Pensando al dondolio sull’altalena, volevamo trovare una cornice unica nel suo genere e ci siamo detti: “vada per luoghi incantevoli nella natura”. La nostra prima installazione è stata fatta in Val Bavona, a Foroglio. Ad oggi le altalene sono ben 16 (15 in Ticino ed una nei Grigioni) ed Elisa e Fabio, da quel primo tronco nelle Centovalli, di strada ne hanno fatta, e parecchia.

“Swing the world” invita a fermarsi e a lasciarsi meravigliare dalla bellezza del nostro territorio. Un progetto che ha un occhio particolare di riguardo per l’ecologia, perché?
Elisa: l’ecologia in generale ci sta molto a cuore. Ci impegniamo a cercare materiali che rispettino l’ambiente ed inseriamo le nostre altalene in luoghi in cui la loro aggiunta sia il più possibile in armonia con il contesto in cui si trovano. Per gli ambienti più urbani cerchiamo di integrarle nel modo più sensibile possibile. Ci piace entrare in punta di piedi nei luoghi che ospitano le nostre creazioni dondolanti. A proposito di ecologia, dallo scorso anno abbiamo creato una linea di merchandising (felpe, berretti, ecc.) con un occhio particolare di riguardo verso l’ambiente: tutti materiali che sono eco-friendly. I dettagli fanno la differenza e quindi, nel nostro piccolo, ci teniamo a fare qualcosa per essere più green possibile.

Cosa accomuna guidare una macchina elettrica e dondolarsi sulle vostre altalene?
Elisa: anche se in modo diverso, sia la mobilità elettrica che “Swing the world” fanno del loro meglio per rispettare l’ambiente. Entrambe sono esperienze rilassanti e che ci invitano in qualche modo a rallentare. A bordo di un’auto elettrica non c’è il rumore del motore e posso godere del silenzio dell’abitacolo, mentre dondolandomi sull’altalena sento l’aria che si sposta e mi sfiora in continuazione. Secondo me, la libertà è una sensazione che si vive, sia su una macchina elettrica, sia sull’altalena. No allo stress, si alla spensieratezza!

Come vi immaginate alla guida di un’auto elettrica?
Elisa: credo sia rilassante. Personalmente mi da fastidio il rumore del motore, apprezzo il silenzio e la musica che posso ascoltare mentre guido, senza troppi rumori di sottofondo. Per quanto riguarda “l’ansia da batteria scarica” sono sicura sarei in grado di gestire la carica elettrica, organizzandomi al meglio grazie ai servizi offerti sul territorio.

Fabio: è da un po’ che ci penso, ho adocchiato la Tesla che mi piace molto. Per ora è un sogno che ho messo nel cassetto e che spero di tirare fuori prima o poi. Mi piace il suo design, l’accelerazione è potente e, sicuramente, viaggiare sulle strade delle Centovalli con un’auto del genere sarebbe fantastico.

E chissà che in Ticino – e si spera altrove – si prospetti uno scenario con aria più pulita e ambienti più silenziosi.

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